Peter Jackson, l’uomo che ha portato al cinema la Trilogia, propone uno dei classici per eccellenza e lo fa mostrando tanta passione, professionalità e rispetto.
Lo stacco dall’originale è di settant’anni (a quanto mi è parso di capire il re-make del 1998 non è stato proprio considerato), settant’anni di evoluzione cinematografica che hanno portato al concepimento di questo, che non credo di sbagliare nel definirlo, erede definitivo.
Questo perché – come Kong – ha preso nelle proprie mani il lavoro del ’33 e lo ha difeso con forza dagli avversari, mostrando come accanto al puro intrattenimento, è possibile far appassionare e riflettere.
Natura e civiltà, passato e futuro, cinema del passato e cinema del futuro, cinema per passione e cinema per denaro: temi affrontati dignitosamente, col supporto di meravigliose interpretazioni e un ottimo comparto tecnico di una Weta in piena forma.
Giudizio finale: mi tatuo un biplano sul palmo destro.
Fatto bene e fedele all’originale. Lo rivedo ancora volentieri.