Risulta difficile contestualizzarlo: pensare che quando è stato realizzato nell’81 il 1997 era il futuro mi fa sentire preso in giro.
La qualità del film in ogni suo aspetto è indiscutibilmente perfetta, ma quello che più mi ha fatto impazzire è la scelta di trasformare Manhattan in una prigione, non solo per l’idea in sè (e per le varie metafore che vuole suggerire), ma per come è stata resa visivamente da Carpenter.
Se tutto ciò non bastasse, la scena finale vale i cento minuti di film.
Cine-tatuaggio : un serpente nero sulla pancia
P.S. proprio in questo periodo sto recuperando metal gear 4, e trovarmi Kurt Russell con benda sull’occhio, vizio del fumo e soprannome Snake mi ha spaesato non poco!